Tramite il Massaggio entriamo in contatto con le potenzialità curative e creative delle nostre mani, impariamo a sentire tramite mille sfumature il corpo dell’altro, i punti più contratti, le zone dolenti; attraverso una crescente capacità di entrare in sintonia, riusciamo a capire di volta in volta, il movimento e la pressione più appropriati da utilizzare.
Il massaggio ci mette in contatto con l’intelligenza del corpo, col suo linguaggio, offuscando la supremazia dell’Ego e ci allena a essere percettivi, a saper dare, mentre per chi lo riceve, si tratta invece di imparare ad arrendersi, ad abbandonarsi.
Nel Massaggio Indiano si usa particolare attenzione al modo di coordinare il respiro tra massaggiatore e massaggiato: questo aumenta il senso di sintonia e di fiducia reciproca e migliora i benefici della pratica.
Per la pratica si utilizzano oli aromatici dalle molteplici proprietà (olio di sesamo, di senape, anche d’oliva) poiché facilitano la circolazione sanguigna e la traspirazione.
L’Ayurveda, che è l’antica Medicina indiana, dà un posto di riguardo al massaggio, che viene praticato anche sui bambini più piccoli.
Il massaggio ha azione tonica e rilassante sul sistema muscolare e purificatrice perché facilita l’espulsione di sostanze tossiche e di ritenzioni liquide, migliora la circolazione del sangue e tutte le funzioni interne del corpo, e può favorire la perdita di peso, se praticato costantemente.
Trattamenti praticati: Massaggio indiano linfo-drenante e anti-obesità.
Il termine Diksha deriva dal sanscrito e vuol dire “trasferimento di energia”.
Diksha è un’energia che agisce sul risveglio della consapevolezza. Il suo scopo è far riemergere e potenziare il senso di connessione con noi stessi e con la Realtà, intesa come gli altri e l’ambiente, migliorando la nostra capacità di relazionarci.
L’Oneness Diksha è un processo che ha come effetto principale non solo l’aumento della consapevolezza dei singoli ma anche dell’unità tra le persone. Ha la sua fonte in Amma e Bhagavan, fondatori della “Oneness University”.
Colui che dà il Diksha, facendosi tramite dell’energia cosmica, poggia le mani sulla testa di colui che lo riceve, oppure può infonderlo senza contatto, attraverso l’intento.
Molti sono i modi in cui questo tipo di processo è sperimentato. Si va da uno stato di piacevole rilassamento a un senso di profonda unità con gli altri o a una profonda gioia e gratitudine per la propria esistenza.
Wajido è Diksha giver della “Oneness University”.
Le origini del Reiki sono antichissime, la disciplina è ritornata in auge nell’Ottocento grazie al professore di teologia Mikao Usui.
La parola Reiki è composta dai termini rei e ki che indicano l’uno l’energia universale, l’altro l’energia specifica di ogni essere vivente.
Il Reiki utilizza frasi e simboli rituali e agisce sul riequilibrio energetico dell’individuo, permettendo il recupero del senso più profondo della propria esistenza.
Chi dà il Reiki si fa canale tra l’energia cosmica e l’energia della persona attraverso il contatto fisico, poggiando le mani su varie parti del suo corpo, oppure veicolando l’energia da lontano.
I Principi del Reiki sono racchiusi in queste semplici affermazioni:
«Per oggi non ti preoccupare, per oggi non ti inquietare, onora i genitori, i Maestri e gli anziani, guadagnati da vivere con onestà, sii grato a tutti gli esseri viventi».
Wajido ha ricevuto il Primo e il Secondo livello di attivazione del Reiki.
Il Primo livello è indirizzato prevalentemente alla dimensione corporea, secondo una visione olistica che vede l’organismo come un tutt’uno da riarmonizzare, mentre il Secondo livello predilige l’aspetto della crescita interiore, aiutando ad affrontare e superare blocchi e paure